Il Palazzo del Pasticcere

Un palazzo immobile sotto la polvere da oltre 30 anni, appartenuto ad una ricca famiglia di origine tedesca, proprietaria di un'antica pasticceria!

VILLE E PALAZZI

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Ci sono alcune esplorazioni che mi accompagneranno per il resto della mia vita, impresse nella memoria, divenute parte di me, fissate in ricordi indelebili. L'esplorazione di cui vi parlerò oggi è proprio una di queste, un magnifico palazzo pieno di fascino e decadenza. Una di quelle capsule del tempo così rare da scovare.

Il palazzo è custodito al centro di un antico borgo, con un alto muro di cinta a protezione, ed è per questo che si presenta così ben conservato, lontano da vandali e ladri. Bisogna muoversi velocemente per evitare di essere notati dalle numerose finestre che circondano il cortile. La prima stanza che mi aspetta è una cucina con una dispensa molto grande, piena di oggetti rustici e antichi. Il calendario è fermo al Novembre '86.

Oltre 30 anni di abbandono gravano su questo palazzo. Abitato per oltre due secoli dalla fortunata unione di due famiglie, una già nota nel borgo, l'altra invece proveniente dalla Germania. Il primogenito di questa unione diventerà il proprietario di un'importante caffetteria e pasticceria del borgo. Proprio questa attività accrescerà la ricchezza, la fama e lo sfarzo che ancora oggi regna nel palazzo. Basti pensare che un tipico dolce locale, pare sia nato proprio in questa pasticceria.

Le prime stanze colpiscono immediatamente al cuore: quadri in bianco e nero di avi adornano le pareti affrescate, numerosi oggetti di epoche passate mi circondano. Resto colpito da un enorme guscio di testuggine e da una libreria piena zeppa di libri. La sensazione di estraneazione è molto forte, sembra di aver attraversato un varco temporale. Devo tenere alta l'attenzione, non fare troppo rumore, muovermi silenziosamente, ogni voce e rumore che sale dalla strada mi riporta alla realtà. Una realtà decisamente molto vicina e pericolosa.

Il palazzo è veramente enorme, è facile perdersi in queste magnifiche stanze. Affreschi e decori religiosi riempiono le pareti, la famiglia doveva essere molto devota. Un altro calendario è datato Agosto '86. L'aria che si respira è pesante, pregna di tutti questi anni di abbandono. Le ultime stanze mi lasciano decisamente senza parole, la pelle si accappona davanti ad un pianoforte con vari ritratti. Una bandiera italiana scolorita spicca in una stanza affrescata e ricolma di oggetti di altre epoche, ormai più simili a reliquie che ad altro. Un statuina di un elefante è racchiusa in una teca di una camera da letto, forse un souvenir di qualche paese lontano. Da una scatolone spunta un Topolino polveroso intento a salutare.                 E' ora di uscire.