La Chiesa dei Castagni

Percorrendo un cammino in un fitto bosco di castagni, mi ritrovo davanti all'obiettivo della mia ricerca, un'antica chiesa romanica risalente all'anno mille.

CHIESE, CONVENTI E MONASTERI

6/18/20252 min leggere

In una giornata di autunno inoltrato, decido di cercare questa antica e meravigliosa chiesetta, spersa in un luogo in cui nemmeno Dio pare se ne occupi più. La ricerca non è affatto facile, ci sono molti edifici sparsi nei boschi e dopo averne controllati alcuni, inizio a perdere la fiducia. I pin che dal satellite potevano assomigliare ad una chiesa, sono terminati e si sono rivelati esser tutti fallimentari.

Decido allora di tornare al paese sottostante per chiedere alcune informazioni, ma anche questo tentativo non è semplice, la zona è piena di chiese e cappelle sperse nei colli. Dopo alcuni tentativi vani, una ragazza molto gentile, pare averla riconosciuta e mi indica il percorso da fare. Bingo. Dopo circa un km nella direzione consigliatami, lungo un sentiero costeggiato da antichi castagni, ecco che appare un tozzo campanile. L'esterno è quello tipico delle chiese romaniche, ovvero in pietra nuda. La facciata è a capanna con un arco di conci in pietra, mentre la copertura dell'abside pare sia la solita originaria con tetto a lastre.

La porta laterale è socchiusa ed aprendola, intorno all'unica navata, iniziano a svolazzare un paio di pipistrelli.

L'interno è in completo stato di degrado. Il soffitto a capriate, seppur restaurato decenni fa', presenta numerose infiltrazioni, mentre il pavimento è cosparso di guano e defecazioni di roditori. Le panche sono immobili al loro posto da decenni ed il legno tarlato ne disegna i contorni. L'altare è forse la parte meno danneggiata e conserva ancora una tela con la Madonna in trono con a fianco i santi, a cui probabilmente è dedicata la chiesa.

Alle mie spalle, di fianco alla porta di ingresso, giace abbandonato un organo, tanto meraviglioso quanto logoro.

Pare che sia un modello diffuso intorno agli anni 60-70, quindi decisamente più recente rispetto al resto della chiesetta. Ma il tempo è passato inesorabilmente anche per lui ed i segni della sua rovina ci regalano dettagli stupendi.

Non so quando questo organo abbia suonato l'ultima volta per i suoi fedeli, né quando si siano radunati qua per l'ultima messa. Il futuro di questo luogo sacro è in bilico, potrebbe essere ancora recuperato dalla comunità o dalla curia locale. Oppure, andare incontro al solito destino di tanti altri luoghi di culto ormai dimenticati, infatti il soffitto non reggerà ancora per molto e una parete si sta pericolosamente inclinando.

Uscendo, accosto la porta come l'ho trovata al mio arrivo e zaino in spalla, torno sul sentiero cosparso di ricci di castagne, ormai svuotati.