
Palazzo Quantum
Un palazzo lussuoso, oramai adibito a deposito di oggetti polverosi, ma che nasconde un salone magnifico ed intonso. Sul tavolo, numerosi oggetti che rimandano alla quantistica. Sono decisamente un intruso e la sensazione che possa arrivare qualcuno da un momento all'altro, potrebbe non essere solo una sensazione....
VILLE E PALAZZI
12/23/20243 min leggere
Il giardino è piuttosto incolto, la facciata del palazzo è scrostata a causa dell'umidità. Gli infissi sono ben serrati ma la porta del terrazzino pare sia accostata. Prima di utilizzare una scala improvvisata, mi accorgo di un piccolo sentiero che porta ad un annesso, forse utilizzato come deposito di attrezzi. Qualcuno, a volte, pare che venga a far visita al palazzo...


La prima stanza in cui mi trovo è una camera da letto piena di oggetti e di armadi, qua il caos la fa da padrone. Ma basta varcare la porta per entrare nel vasto salone che potete ammirare, qui l'arredamento è sfarzoso e coperto da un sottile velo di polvere. Le impronte lasciate dai miei scarponi bagnati stonano decisamente in questo contesto lussuoso. Qua non c'è decadenza e marciume, mi trovo immerso in uno di quei luoghi che restano intonsi. L'impressione che possa arrivare qualcuno da un momento all'altro è forte, mi rassicura soltanto il fatto che la maggior parte delle stanze sono caotiche, piene di oggetti accumulati e rovistate da qualche ladruncolo. Dagli oggetti e dai calendari pare che il palazzo sia disabitato da almeno una dozzina di anni.







Lungo il muro ci sono alcuni separè decisamente sfarzosi, rappresentano scenari di balli ed orchestre, probabilmente utilizzati durante le feste organizzate quando il palazzo era ancora agli antichi fasti. Le colonne affrescate sui muri, le numerose sedie, senza dubbio questo salone era il fiore all'occhiello della villa, luogo di ricevimenti e balli.
Sui tavoli spiccano oggetti di antiquariato, radio, numerose bambole inquietanti, un giradischi e alcuni ritratti dei proprietari. Addirittura quella che sembra essere una macchina fotografica a soffietto. Ma è sul tavolo sotto al grande stemma in legno che sembrano esserci gli oggetti più strani e molto più recenti, infatti è invaso da fogli con raffigurati prismi, spirali, pentacoli e marchingegni con elettrodi attaccati. Per il poco che ne so, sembra che siano tutti oggetti legati alla medicina quantistica, ovvero lo studio della cosiddetta "energia vitale". Forse qualcuno, in passato, ha utilizzato il salone per compiere i suoi studi olistici, magari direttamente su qualche paziente.


Decido di scendere al piano di sotto, ormai la sala è stata spulciata nei minimi dettagli, è ora di vedere cos'altro mi aspetta.
Uno scaffale con un ozioso gatto di ceramica pare salutarmi, al di sotto, numerose foto polverose ed una stupenda macchina da cucito. Le altre stanze, ahimè, non sono fotografabili, troppo caos e oggetti impilati in modo disordinato. Però dietro ad una piccola porta nascosta in un angolo, si nasconde uno scantinato, che rivela una magnifica sorpresa.


Un vecchio pianoforte a coda compare al centro di quello che doveva essere uno studio, forse di un architetto. Sopra al piano, due magnifici telefoni a disco ed una lampada da tavolo, tutto rigorosamente polveroso. I muri sono ricoperti di librerie, colme di ogni genere letterario. Proprio mentre spulcio con attenzione i titoli dei libri, sento una porta sbattere, accompagnata dal rumore di alcuni passi. Resto paralizzato, la macchina fotografica è ancora montata sul cavalletto, il che rende impossibile una fuga immediata. Cammino lentamente verso l'attrezzatura e sdraiandomi a terra inizio a smontarla, resto nascosto in un piccolo pertugio fino a che non capisco da quale parte provengano i passi. Forse c'è qualcuno negli annessi, o forse è dentro il palazzo. Sento rumore di attrezzi, sta rovistando in cerca di qualcosa. Dopo alcuni minuti di silenzio, mi alzo in piedi e fisso la finestra, fuori passa un'ombra. Il proprietario è dintorno gli annessi, forse è andata bene, non ha notato la scala improvvisata posta sul lato opposto della villa. Sbirciando dalla finestra vedo che è indaffarato all'interno del casottino, colgo l'occasione e mi precipito fuori col cuore che batte all'impazzata.
C'è mancato un pelo ma è andata di lusso.